mercoledì 3 luglio 2013

Sale sapienza....

Oggi parliamo del sale, uno degli elementi più importati della nostra alimentazione, senza il quale i nostri cibi non avrebbero lo stesso sapore. Ho da poco scoperto che esistono varie tipologie di sale, ognuna con delle specifiche caratteristiche. 
Diamo uno "sguardo" veloce ai sali più comuni, il SALE MARINO deriva dalle saline ed è essiccato naturalmente. Oltre al cloruro di sodio contiene molti minerali indispensabili al metabolismo come calcio, magnesio, potassio, ferro, zinco, manganese, fluoro e rame.
Il SALGEMMA viene estratto dal sottosuolo. La sua composizione è simile al sale marino, ma ha una minor quantità di minerali.
Il SALE IODATO  è un tipo di sale addizionato con ioduro di potassio, per la prevenzione del gozzo endemico, a questo è preferibile il SALE IODATO BIO, a cui lo ioduro di potassio viene addizionato con alghe quindi del tutto naturale
SALE IPOSIDICO è quello cosiddetto a basso tenore di sodio, si ottiene con l'aggiunta di cloruro di potassio. Insaporisce poco e potrebbe accadere di usarne di più, quindi se non strettamente necessario non è consigliato, e sarebbe preferibile usare la sua versione BIO perchè il tenore di sodio è abbassato grazie all'aggiunta di erbe aromatiche.

Passiamo ai sali non convenzionali, quello più conosciuto è il SALE ROSA DELL'HIMALAYA





È estratto nelle miniere di Khewra, nel Cachemire pachistano. Dal caratteristico colore rosato, può variare dal rosso all’ arancione brillante,
Il sale rosa ha origini molto antiche: si è formato circa  250 milioni di anni fa circa grazie al prosciugarsi di mari e laghi interni durante la fase di ascesa della catena dell’Himalaya. E’ quindi un sale fossile, puro come quando si è depositato, e questa è la principale diversità rispetto al sale estratto dal mare per essicazione. Ancora oggi le estrazioni seguono il metodo impostato a quell’epoca, che permette di scavare la montagna senza per questo distruggere il paesaggio che la circonda. I suoi benefici sono moltepliciè più salutare di altri sali grazie alla sua naturale ricchezza di oligoelementi; è puro perché depositatosi milioni di anni fa, quando l’inquinamento dei mari non c’era; è facilmente assimilabile dall’organismo umano grazie alla particolare struttura dei suoi cristalli.

Poi c'è il SALE NERO DI CIPRO

viene estratto per evaporazione dalle acque dell'isola di Cipro. E' molto ricco di carbone attivo, che ne denota il colore nero, oltre ad una particolare salinità e consistenza e ha effetti interessanti sulla salute in quanto, il carbone attivo è utile in caso di gonfiore addominale.

Il SALE GRIGIO DI BRETAGNA


Il sale grigio dell'Atlantico non è raffinato, contiene particelle di argilla ed ha il sapore dell'alga Dunaliella Salina, presente appunto, nelle acque dell'oceano Atlantico. Ricco di magnesio e di tanti altri sali minerali è più povero di sodio rispetto al sale raffinato, adatto quindi anche a chi soffre di pressione alta.

Il SALE BLU DI PERSIA



Questo è un salgemma raro e prezioso estratto dalle miniere di sale dell'Iran. Il perchè del colore blu/azzurro dei cristalli dipende dalla presenza della silvite, un minerale ricco di cloruro di potassio. Ha un gusto lievemente speziato.

Il SALE VIOLA INDIANO 


Il sale indiano viola Kala Namak è un sale alimentare fossile originario dell'India Centrale. L'aspetto ed il colore sono molto particolari, di consistenza quasi soffice presenta caratteristiche cromatiche che sfumano dal rosa intenso al viola fino al grigio scuro. Questo sale di roccia è molto utilizzato nella cucina indiana per il suo particolare gusto sulfureo.

E per ultimo il SALE ROSSO DELLE HAWAII


Il colore, del tutto naturale, dipende dall'aggiunta di argilla in fase di essiccazione secondo un'antica ricetta e tradizione hawaiana.

Dopo questo numeroso elenco ci sono altri due tipi di sali, quelli AROMATIZZATI, ce ne sono tantissimi: limone, aceto, tartufo, senape... Ma anche alla rosa e alla vaniglia! E poi ci sono i sali AFFUMICATI, trattati secondo antichi procedimenti di affumicatura con legni di olmo, pino o con i pregiati legni dei barrique usati per vinificare lo Chardonnay. Ogni legno, bruciando, rilascia diversi aromi e diversi colori che rendono unici questi sali.

Spero di esservi stata utile e di non avervi annoiato, anche se il post è lungo!
Manu

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